Cap. 3.1. La scelta di un servizio riabilitativo

Dopo che la persona con ictus è stata in ospedale un tempo sufficiente da uscire dalla fase di emergenza viene il tempo di pensare alla riabilitazione. Come decidere dove andare per avere la migliore cura riabilitativa? Se si deve scegliere fra una riabilitazione in regime di ricovero oppure una riabilitazione ambulatoriale o ancora una riabilitazione eseguita a casa, accade che molti caregiver optino per una riabilitazione in regime di ricovero. Il periodo post-dimissione è infatti abbastanza stressante senza che si debba avere a che fare anche con l'ulteriore stress di trasportare un paziente che problemi di mobilità dalla casa all'ambulatorio riabilitativo; un paziente che magari è molto debole e che quindi fatica a reggere trasferimenti ripetuti diverse volte la settimana. Inoltre questa decisione è condizionata anche da fattori economici (N.d.T.: in ogni caso al momento delle dimissioni, prima di scegliere e proprio per scegliere meglio, è necessario parlare attentamente con il neurologo, il fisiatra, il fisioterapista e il logopedista per capire qual è il margine di recupero del percorso riabilitativo).

Una volta un fotografo professionista disse che per ottenere le foto migliori occorre solo comprare la macchina fotografica migliore. Più’ care e sofisticate sono le lenti, migliori saranno le fotografie. Ma nel mondo riabilitativo potrebbe non essere così semplice. Chi vi consiglia potrebbe non essere informato su quali sono i servizi più efficaci, oppure potreste essere indirizzati a servizi riabilitativi rispetto ai quali gli operatori hanno degli interessi personali. È importante che voi facciate molte indagini per capire dove e a chi rivolgervi e quali coperture finanziarie sono disponibili.

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Il primo fattore determinante nel processo di scelta è la vostra residenza e le risorse disponibili nel territorio circostante. Nella vostra zona potrebbe non esserci alcuna risorsa. (…) Continuate a fare domande. Molti hanno avuto esperienze simili o conoscono qualcuno che c'è già passato. Iniziate a parlare per primi e vi torneranno indietro molte informazioni. I primi destinatari delle vostre domande devono essere comunque gli operatori del mondo sanitario quindi personale medico, infermieristico e riabilitativo. Chiedi a qualunque dottore, infermiere o terapista, non importa la sua specializzazione: "Se avessi avuto un ictus, dove vorresti essere mandato a fare la riabilitazione?" Avrai dei suggerimenti utili magari anche del tipo "Qualsiasi posto ma non quello... non ci porterei mai nessuno".

Manderesti tuo figlio in una scuola che non hai mai visitato? Compreresti una casa scegliendola su un opuscolo? Le visite personali al servizio riabilitativo sono una necessità assoluta. Avrai modo di fare delle osservazioni in prima persona: è pulito? Ci sono dei medici sul posto? Ogni quanto possono visitare i pazienti? Cosa succede in caso di emergenza medica? Ricordati che prima di tutto un servizio riabilitativo deve soddisfare i bisogni medici del paziente. Quanti pazienti con ictus sono ricoverati in questa struttura? Che tipo di riabilitazione offre questo servizio? Il personale è qualificato? Quante ore si dedicano alla terapia? Che cosa fanno i pazienti nel resto della giornata? Qual è la percentuale di pazienti che da quel posto viene istituzionalizzata e quanti sono quelli che tornano a casa? C'è la televisione? Se questo particolare è importante per il vostro familiare chiedete! Potreste pensare che sia poco importante ma chi vive la condizione dell'afasia può beneficiare della familiarità legata a certe intrattenimenti tipici della vita di prima. Del resto la presenza di attività ricreative presso un servizio è un buon indicatore del comfort che la struttura stessa sceglie di fornire ai propri pazienti. Certo non state cercando un club esclusivo ma il vostro obiettivo è trovare un posto nel quale il vostro familiare non sia trattato con un pacco di riso su uno scaffale. Fate caso all'età media dei pazienti ricoverati. Se il vostro familiare non ha neanche 50 anni un posto pieno di ottantenni non sarà l'ambiente più adatto.

C'è molto da dire rispetto alla convenienza geografica della sede della struttura che sceglierete. Se le visite sono fondamentali per il vostro familiare, cercate di non spedirli lontano dal loro ambiente naturale. Guidare nel traffico potrebbe non essere un problema per voi ma per altre persone si', specialmente per persone anziane per le quali potrebbe essere difficile raggiungere il vostro familiare. Certamente comunque l'aspetto prevalente nella vostra decisione sarà la qualità del servizio offerto dalla struttura.…se sarà il caso rinuncerete ai visitatori.

Comunque, a meno che un servizio riabilitativo sia completamente incompetente (in quel caso è improbabile che abbia i requisiti di certificazione di qualità) potete essere relativamente certi che venga comunque fornito un trattamento di base terapeutico ma probabilmente a voi toccherà lavorare un po' di più e non avrete la possibilità di riposare comodamente. Cercate di essere presente spesso oppure sollecitate un amico o un parente a dividere con voi l'impegno di controllare la qualità del trattamento… per di più, chi lo sa? Magari un terapista di grande talento e comprensione si trova proprio nel posto più improbabile. (…) Inoltre ricordate che il recupero dall'ictus solo in parte è dovuto alla terapia. Anche se non viene documentato nel dettaglio, una grande percentuale del recupero accade in ogni modo, poiché alcune vie nervose del cervello iniziano a ricostruirsi in un lento processo naturale. Ricordate quanto abbiamo già detto, non esistono due percorsi uguali di recupero dall’ictus. E ancora ricordiamo che la migliore terapia del mondo di solito non è sufficiente ad aiutare la maggior parte delle persone a recuperare completamente......... così come la più mediocre delle terapie non impedirà il recupero e questo non si potrà preventivare fino a che il tempo non sarà passato...... qualche volta si tratta di mesi, a volte di anni fino al momento in cui il recupero diventa più evidente.

Ma che cosa rende un servizio riabilitativo un buon servizio? (...) In America esistono organizzazioni che certifica le attività riabilitative (N.d.T. in Italia siamo ancora alla fase di certificazione delle attività sanitarie e per ora l'ambito riabilitativo lavora spesso nella quasi totale assenza di controlli di qualità).