Cap. 2.4 Problemi comuni: come trattarli

AFASIA

L'afasia è il termine medico usato per indicare un danno comunicativo che consiste nell'incapacità di esprimersi con la parola, di scrivere di gesticolare (afasia espressiva) e/o nell'incapacità di capire il linguaggio scritto o parlato (afasia ricettiva). Questo solitamente avviene a coloro che hanno avuto un ictus che ha colpito la parte sinistra del cervello e quindi la parte destra del corpo. Il livello di gravità varia da paziente a paziente; si può andare da una perdita completa della parola (afasia grave) alla difficoltà occasionale nel trovare la parola giusta o nell'usare le parole correttamente (afasia espressiva leggera). I problemi di afasia ricettiva possono variare da un occasionale malinteso nell'ambito della parola a una completa incapacità a capire la totalità le parole dette dagli altri.

La maggior parte delle persone con afasia sono mentalmente integre e non hanno perso l'intelligenza o il buonsenso. Ciò rende l'afasia un disturbo molto frustrante. Le persone sanno cosa vogliono dire ma non riescono. Hanno il problema di insieme i propri pensieri nel parlare nello scrivere. Una buona notizia è che l'afasia non peggiora a meno che non sopravvenga un altro ictus o un'altra lesione cerebrale. Quasi tutte le persone migliorano, come e quando succederà non si può sapere e ogni persona è un caso a sé. Il primo traguardo è imparare ad affrontare il problema e a comunicare efficacemente nonostante l'afasia. Il logopedista può indicarvi come fare a raggiungere questo primo successo.

Ecco alcuni suggerimenti per affrontare l'afasia:

· fornite alla persona un campanello per le chiamate, come quello che si trova alla reception degli alberghi, oppure il campanello di una bicicletta o altri strumenti che fanno rumore e possono essere utilizzati della persona per richiedere attenzione.

· può essere utile anche un indicatore con laser

· procuratevi un vocabolario illustrato, dei tabelloni con le lettere fondamentali che possono aiutare la persona ad esprimere i suoi bisogni oppure chiedete al logopedista di procurarvi dei cartoncini con le figure fondamentali che si riferiscono ad oggetti di cui paziente potrebbe avere bisogno: padella, acqua, o che riportano messaggi che il vostro familiare potrebbe voler segnalare del tipo grazie, mi dispiace, ti amo, aiuto.

· mettete un'etichetta su tutti di oggetti della stanza (telefono, lampada, tivù, bicchiere, libro...). Nominate ogni cosa che toccate nel momento in cui la state usando. Le persone con afasia spesso non ricordano il nome di certe cose o i numeri. Possono chiamare ogni cosa con lo stesso nome, es. "chiave" o con il nome di una persona e sebbene sappiano che la cena è alle sei possono dirvi di avere mangiato alle 10 in punto (convinti di dire 6). Parlate lentamente e chiaramente, ma non a voce molto alta perché le persone possono ancora sentirvi. Parlate uno alla volta. Essere afasici in una stanza piena di gente è come avere tante televisioni posizionati su diversi canali allo stesso tempo. È impossibile, e irritante per una persona afasica, seguire più discorsi contemporanei.

· presumete che vostro familiare possa capire anche quando tutto sembra dimostrare il contrario quindi non dite niente di negativo o niente che non vorreste forse ascoltato dal vostro familiare

· incoraggiate il vostro familiare a parlare anche se le parole che produce non sono corrette e anche se spesso ripete quello che dite voi. Non parlare per paura di imbarazzarsi è peggio del provare e non riuscire a farlo bene. Cercate di non sostituirvi troppo alla persona che cerca di parlare, parlando al posto suo, la pratica continua è necessaria per recuperare

· spesso una persona con afasia non riesce a parlare ma riesce comunque a cantare. Fategli ascoltare qualche musica che gli piaccia e fatelo provare. Scegliete canti festosi (N.d.T. esiste anche una terapia che sfrutta questa abilità del paziente)

· se possibile tenete accesa la TV quando non c'è nessuno dei dintorni. Se avete la possibilità di mettere dei sottotitoli fatelo, è un buono stimolo per il cervello.

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N.d.T.: La nostra associazione ha fatto degli opuscoli con dei suggerimenti per comunicare con una persona afasica, richiedili, sono gratuiti.

LUSSAZIONE

Se la spalla dalla parte colpita non viene sostenuta, se si lascia pendere il braccio a peso "morto" morto, se ne causerà la fuoriuscita. I fisioterapisti con il loro lavoro impediscono che questo accada, quindi se non viene svolta fisioterapia cercate di scoprire perché. Fatevi spiegare e mostrare dal fisiatra e dal fisioterapista quale dev'essere la posizione di riposo del braccio colpito e come usare il cuscino per prevenire la sublussazione della spalla.

DISTURBI DELLA PELLE

Occorre proteggere la pelle del vostro familiare dalle screpolature, muovendo spesso il suo corpo, tenendo la pelle pulita, aerata e asciutta e trattando le macchie rosse e le piaghe non appena appaiono. L'uso frequente della padella può causare un'irritazione della pelle. I pannoloni per adulti possono essere un’idea migliore.

PERDITA DELLE URINE E PROBLEMI DELLE FUNZIONI INTESTINALI.

Spesso dopo un ictus, le persone fanno fatica a dominare o sono incapaci di controllare la fuoriuscita dell'urina, e lo stesso vale per la funzione intestinale. Mentre tutto ciò potrebbe essere causato da un danno alla parte del cervello che presiede al controllo di queste funzioni, potrebbe non essere un problema di vera incontinenza quanto piuttosto un problema di comunicazione. Il paziente può essere incapace di comunicare il suo bisogno di svuotare l'intestino. È importante che il caregiver si renda conto di questa situazione e collabori con gli infermieri.

DEPRESSIONE E PROBLEMI EMOTIVI

L'ictus, come la morte, rappresenta una perdita catastrofica personale. L'unico modo per guarire, per essere in grado di affrontare il problema è attraverso un doloroso processo che comprende diverse tappe. Il percorso prevede diverse fasi, che si possono presentare in qualsiasi ordine: una fase di choc, rabbia, sollievo, depressione, rifiuto, afflizione, accettazione e commozione. Il dolore è un'esperienza molto personale che richiede tempo e tanto lavoro. Per di più non c'è un modo socialmente accettabile di addolorarsi per una persona che è sopravvissuta alla morte. La persona deve essere incoraggiata a tirare fuori il dolore per la sua perdita, è una catarsi naturale terapeutica verso una progressione nella vita. In un certo senso l'ictus può essere più devastante della morte stessa perché si mantiene sempre vivo il ricordo di come era la vita precedentemente. La reazione più comune generalmente è la depressione alla quale seguono rabbia e frustrazione. Per chi sopravvive all'ictus, il rischio depressione è spesso aumentato dal fatto che l'ictus stesso altera la chimica del cervello e in un certo senso "svuota" il cervello degli elementi chimici naturale che controllano generalmente il tono dell'umore. L'unico modo per superare i sentimenti di rabbia, senso di colpa e tristezza è viverli fino in fondo e cercare un consiglio medico circa l'eventuale utilizzo di antidepressivi da poter assumere sia per il paziente sia per il caregiver (anche voi potreste essere addolorati e molte delle cose dette potrebbero essere applicate anche a voi). Gradatamente, con compromessi, comprensione e aiuto da parte della famiglia, degli amici, dei dottori e persino con i farmaci antidepressivi, si riuscirà ad affrontare tutto questo.