Cap. 1.3. Tenere viva la speranza per superare la sfida

Un aspetto comune a tutte le persone che hanno avuto un ictus è che da quel momento la loro vita in qualche modo sarà per sempre diversa rispetto a come era prima dell’ictus. Per di più anche il familiare dovrà sperimentare il faticoso adattamento a questo cambiamento di vita. Nessun membro della famiglia e nessun amico riuscirà a fuggire da questo mostro paralizzante. Ricordiamoci pero' che il grado di recupero è proporzionale alla quantità di sostegno che la famiglia e gli amici riescono a dare, quindi una volta che vi siete accertati che il rischio di vita non c'è più, state attenti alle dichiarazioni delle persone (di solito medici) quando dicono che non c'è stato alcun recupero dopo un po' di tempo. Il recupero continua per anni e qualche volta per tutta la vita. Solitamente avviene più rapidamente durante i primi anni, ma raramente cessa. Il cervello continua a formare nuove vie nervose come se guarisse e quindi ci sarà un tempo in cui il recupero è maggiore ed un altro in cui questo recupero rallenta.

Se state fronteggiando una situazione in cui il vostro familiare è stato colpito da un ictus, è molto importante capire che nella maggior parte dei casi nessuno (neppure il medico con la più grande esperienza) può realmente prevedere quanto tempo ci vorrà per recuperare dall’ictus. Non importa cosa vi è stato detto, il recupero dall’ictus è veramente imprevedibile e varia per ciascun individuo. Cercate di prendere i giorni uno per volta. Gioite di ogni piccolo progresso, e sappiate che c'è sempre spazio per la speranza. Spesso gli esperti, pur conoscendo molto bene il loro lavoro, vi parleranno attraverso le statistiche, ma ricordate che la loro capacità di capire la complessità del cervello non si estende necessariamente ai bisogni emotivi del loro paziente e della sua famiglia. Noi siamo complicati! Per di più, non c'è bisogno che qualcuno ci spaventi ripetendo le statistiche della media dei recuperi o della possibilità di avere un secondo ictus. Come abbiamo già detto ogni ictus è diverso e certamente non vogliamo essere buttati nel mucchio chiamato "media".