Cap. 1.2. Come fanno i medici a sapere che si tratta di un ictus?

La Diagnosi generalmente è confermata dalla TAC o dalla risonanza magnetica (la TAC è la tomografia assiale computerizzata). Entrambe le metodiche aiutano a diagnosticare la presenza di una lesione vascolare ma nell’'ictus ischemico la TAC potrebbe non essere sufficiente mentre la Risonanza Magnetica è in grado di evidenziare anche la presenza di un piccolo grumo tanto che un dottore - guardandola - può capire se il paziente potrebbe beneficiare di una terapia trombolitica. Questa terapia va somministrata entro tre ore dall'inizio del ictus e solo in caso di ischemia poiché data erroneamente alla vittima di un ictus emorragico può portare alla morte. Somministrata rapidamente nelle circostanze adatte, la trombolisi può ridurre enormemente il danno causato dall'ictus e persino salvare la vita. (…)

Successivamente al momento della diagnosi, i dottori cercheranno di capire se l'ictus è stato causato da un grumo di sangue, perché tutto ciò è accaduto e a grandi linee come si risolverà il problema, se può essere risolto. Se l'ictus si ripresenta una seconda volta significa che il problema non è stato risolto. Potrebbe essere utile effettuare delle visite cardiologiche, un elettrocardiogramma o un ecocardiografia (video con ultrasuoni delle cavità delle valvole in funzione, per scoprire le zone nelle quali possono formarsi gli emboli). La persona con ictus dovrà eseguire molti esami del sangue: alcuni per escludere la presenza di emboli, alcuni per misurare il livello dei vari enzimi e altri settori metabolici, e altri per monitorare la densità del sangue. Si possono fare delle cure per diluire sangue e correggere battiti regolari. In taluni casi si deve decidere se intervenire chirurgicamente. Se possibile è meglio rimandare l'intervento chirurgico fino al momento in cui ci sia stato un recupero significativo dall'ictus.

Quindi, riassumendo, esistono due tipi base di ictus ma le cause possono essere diverse ed è questo il motivo per cui è necessario svolgere molte analisi utili a determinare esattamente la causa dell'evento. Comunque poiché il cervello è così complesso possono esserci situazioni nelle quali il dottore non riesce a determinare la causa prima dell'ictus e quindi dovrà curare il paziente secondo il miglior giudizio ma se la persona in causa è relativamente giovane (e un terzo lo è), si dovrà assolutamente procedere con tutte le analisi possibili per arrivare a determinare la causa con la maggiore accuratezza possibile. Quindi se vi è stato detto che nessuno sa perché il vostro familiare ha avuto un ictus, chiedete che siano svolti ulteriori esami diagnostici o fatevi spiegare perché questi non sono stati svolti.